Se si parte dalla Pseudoefedrina e si lavora con attenzione testando il pH non si dovrebbe ottenere una miscela racemica ma l'enantiomero puro, il -d credo.
Si lavora alterando il pH solo in due occasioni:
1) separando la base libera dalla miscela ossidante (bicromato 0,25N)
2) quando si prepara il sale di idrocloruro.
In 1) è facile non alzare troppo il pH, perché quando si vede la miscela ossidata passare da una soluzione scura e limpida a una sospensione clorosa color caffè-latte (marrone scuro torbido con goccioline di freebase visibili quando si spegne l'agitatore magnetico). Comunque non oltre 12, il blu della carta universale.
In 2) è un po' più difficile e bisogna procedere con molta cautela testando più volte con la carta, evitando di raggiungere la zona di rosso intenso. Quando si aggiunge la soluzione di HCL ovviamente il pH è basso, ma si alza molto rapidamente nella produzione di sale.
In pratica, quando l'acqua evapora non si sente l'odore dell'HCl, ma solo leggermente.
Questo perché ossidando l'efedrina dei due stereocentri rimane solo quello in posizione isopropilica, che mantiene la configurazione originale se non si eccede nel lavoro con basi e acidi.
Anche per l'ossidazione con bicromato è necessario aggiungere H2SO4, ma nella quantità necessaria a far funzionare il bicromato e non di più.
Se lavorate con lo 0,25N potete acquistarlo senza sospetti poiché è la concentrazione per la determinazione del COD, ampiamente utilizzata in chimica analitica.